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Marte, Nasa ed Esa verso l'accordo

di Gigi Donelli

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12 gennaio 2010

I costi in primo luogo, ma non solo quelli. L'avventura marziana richiede competenze e strumenti così complessi da spingere verso le alleanze piuttosto che verso la competizione. La battaglia Usa-Urss per la «conquista» della Luna sembra dunque archiviata anche come concetto di avvicinamento all'esplorazione. Da anni insieme sul fronte degli studi sull'abitabilità in orbita con il progetto della Stazione Spaziale Internazionale, l'agenzia spaziale americana NASA e l'europea ESA sarebbero pronte a fondere i loro programmi di esplorazione verso Marte e compiere così un passo decisivo verso la progettazione di una missione umana sul pianeta rosso.

Esplorazione, si riparte da Phoenix
Aspettando che si delinei la posizione del presidente Barack Obama e si definisca una strategia Usa per l'esplorazione interplanetaria, le indiscrezioni su un'alleanza di intenti tra Stati Uniti ed Europa trapelano dal fronte americano proprio mentre si celebra da un lato la fortunata missione dei rover Spirit e Opportunity, e si attende intanto una sorpresa dal lander Phoenix che da fine 2008 tace al polo nord marziano, intrappolato in una coltre di ghiaccio secco. Dopo aver scavato con il suo braccio meccanico ed aver analizzato in loco il terriccio ghiacciato, dimostrando per la prima volta la presenza di ghiaccio d'acqua appena al di sotto della superficie, Phoenix era precipitato in letargo quando il sole era sceso troppo all'orizzonte dei suoi pannelli solari. Ora che la primavera si fa strada anche nell'artico marziano, e dopo 14 mesi di assoluto silenzio, alla Nasa hanno annunciato una campagna di ascolto. Se la macchina terrestre non è stata danneggiata irreparabilmente dal gelo, non appena il sole avrà attivato il processo di sublimazione del ghiaccio le batterie si ricaricheranno fino a riprendere le trasmissioni. L'operazione "risveglio su Marte" coinvolge il decano delle macchine terrestri inviate verso il Pianeta Rosso: Mars Odissey, che dal 2001 orbita intorno al pianeta e viene usato anche come ponte radio Marte-Terra per i lander e i rover al lavoro al suolo .

Il debutto dell'Europa
Dopo quasi 40 anni di studi e 35 missioni che almeno fino agli anni 2000 sono state esclusivamente russe e americane, l'Europa è entrata in scena direttamente con Mars Express, una sonda operativa intorno a Marte dal 2003. Lanciata dal poligono russo di Baikonur sfruttando al massimo la posizione relativa tra i due pianeti per compiere un viaggio più breve del solito, la sonda europea costruita dal consorzio Astrium con l'appoggio delle italiane Alenia e Officine Galileo, riproponeva molti degli strumenti che i laboratori europei avevano messo a punto per la missione russa Mars 96. Oggi che la possibilità di condividere tecnologie, mezzi e competenze per pianificare la marcia di avvicinamento verso Marte appare ad alcuni addirittura una via obbligata per sostenere il processo esplorativo e mantenere la leadership tecnologica nei confronti dell'arrembante programma cinese, l'Europa potrebbe trovarsi in una posizione interessante per affrontare una trattativa.

Il futuro, è domani
Aspettando che si definiscano i progetti per l'esplorazione umana si fa avanti una nuova generazione di robot. Il futuro prossimo si chiama MSL, acronimo per Mars Science Laboratory di cui si prevede il lancio nell'autunno del prossimo anno. MSL sarà tre volte più pesante e due volte più largo di Spirit e Opportunity, trasporterà gli strumenti scientifici più avanzati rispetto a qualunque altra missione sul pianeta rosso. Targato Usa avrà comunque a bordo il meglio di quanto prodotto dalla comunità scientifica internazionale. Una volta giunto su Marte, per un intero anno marziano (2 terrestri) analizzerà dozzine di campioni del terreno e di roccia alla ricerca di quegli elementi che in passato potrebbero aver permesso a Marte di sostenere la vita, e in futuro potrebbero aiutare le missioni terrestri.

12 gennaio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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